[Dal 9 al 14 Agosto 2022]

La CicloVacanza 2022 ha visto come protagonista la parte italiana (o quasi) dell’Alpe Adria segnalata come FVG1. Questa ciclovia parte da Salisburgo e raggiunge il mare a Grado partendo in Italia dal valico di Coccau, poco distante da Tarvisio. Da qui in pochi chilometri si raggiunge anche il confine sloveno e  Kranjska Gora che è stata la nostra prima tappa!

Distanza

242 km

Dislivello

+767 m

-1110 m

 

Percorso

Lineare

Itinerario

Ciclabile

Partenza

Un buon punto di partenza è sicuramente Tarvisio, raggiungibile con mezzi propri o mezzi pubblici. La ciclabile che attraversa il paese collega l’Italia all’Austria e alla Slovenia.

Il nostro punto di partenza è stato Udine dove abbiamo lasciato l’auto al parcheggio custodito e coperto Moretti per 2,00€/giorno. Con il MICOTRA abbiamo raggiunto in poco più di un’ora  la stazione di Tarvisio Bosco Verde il cui sottopasso sbuca proprio sulla ciclabile che si dirige in Slovenia a destra e al bivio Tarvisio/Coccau a sinistra.

MICOTRA

La regione Friuli-Venezia Giulia ed il “Land” della Carinzia mettono a disposizione un collegamento ferroviario internazionale tra Italia e Austria. Questi treni sono gestiti dalle ÖBB (Ferrovie Austriache) e dalle Ferrovie Udine Cividale. Si tratta di due coppie di treno che circolano giornalmente tra Udine e Villaco e durante il fine settimana fino/da Trieste. Il servizio è molto comodo: le biciclette e eventuali carretti/carrellini/appendici vengono caricate in scompartimenti dedicati suddivisi per stazione di arrivo. Il personale le prende in carico e le dispone negli appositi spazi in carrozza e all’arrivo te le scaricano. Per maggiori info, prenotazioni, biglietti e orari consultare il sito https://www.obb-italia.com/it/ab-italien/micotra

Come arrivare

In auto: Percorrere l’Autostrada A4 e seguire le indicazioni per Tarvisio / Udine. La città di Udine dispone di diversi parcheggi. Eventualmente chiedete consiglio all’ufficio del Turismo FVG al seguente indirizzo mail:  info@promoturismo.fvg.it 

In treno: Udine è comodamente raggiungibile anche in Treno. Ricordatevi di verificare la possibilità di trasporto delle vostre biciclette a bordo del treno.

Il percorso

ll progetto Ciclovia Alpe Adria Radweg CAAR è un esempio di cooperazione transfrontaliera per lo sviluppo della mobilità sostenibile, nasce dalla comune volontà delle tre regioni partecipanti (Regione Friuli Venezia Giulia, Land Salisburgo e Land Carinzia) di individuare un itinerario ciclabile transfrontaliero che, congiungendo Salisburgo con Villach, Udine, Aquileia e Grado, superi il confine fisico costituito dalle Alpi e realizzi un collegamento diretto tra la rete ciclabile centro europea e il mare Adriatico

Il diario del nostro viaggio

Giorno 1: Udine – Tarvisio + Tarvisio – kranjska Gora / 25 km; salita 2/3% fino al confine poi discesa

 Dopo una levataccia per raggiungere Udine all’alba e prendere il MICOTRA delle 7.14 abbiamo raggiunto Tarvisio BV in poco più di un’ora di treno.  La ciclabile si trova proprio al termine del sottopassaggio del treno sulla direttrice FVG 1 che va in Slovenia. Noi però dando le spalle alla stazione abbiamo tenuto la sinistra pedalando sopra l’orrido della Slizza verso il centro di Tarvisio. Superato il ponte che appunto sovrasta l’orrido si arriva al bivio: destra Austria, sinistra Tarvisio. Scendiamo perchè è ora di fare colazione e carburare per la pedalata che ci attende.  Ancora prima di raggiungere il centro incontriamo la prima di una serie di  vecchie stazioni ferrorviarie perchè la prima parte del tracciato si sviluppa proprio sul vecchio sedime ferroviario della Pontebbana che è stato ottimamente recuperato.

Dopo un’abbondante colazione ripercorriamo a ritroso qualche km, ripassiamo davanti alla stazione e procediamo in salita verso il confine sloveno. La ciclabile è quasi tutta asfaltata e sempre in leggera salita attorno al 3-4%. Prima del confine troviamo la deviazione per i laghi di Fusine. Sicuramente avrebbero meritato una visita ma senza carico al seguito. Se volete vederli vi consiglio almeno un giorno in più così da abbinarci anche una passeggiata all’Orrido della Slizza  che richiede circa 1.30h di camminata. In pochi chilometri, una decina scarsa raggiungiamo il confine e dopo le foto di rito il percorso prosegue pianeggiante e poi in leggera discesa fino a kranjska. In questa tratta trovate alcuni chioschi. Noi stanchi dalla levataccia troviamo posto al Nature Eco Camp. Qui è tutto “eco” o quasi: si paga solo in contanti, non esistono piazzole, niente corrente (per ricaricare i dispositivi elettronici si condivide una ciabatta in reception), doccia calda solo la sera; però se non siete attrezzati per la cena c’è un’area cucina attrezzata, un area barbecue e dei tavolini da condividere. Ci sono poltrone in legno per l’area relax, delle altalene di stoffa e corda appese ai rami e una zona falò dove la sera si mangiano i mash mellow 🙂

La piccola cittadina di Kranjska Gora  è caratterizzata da un centro ricco di negozietti e bar, molto frequentata dai ciclisti e amanti di downhill in estate ma anche da professionisti dello sci e degli sport invernali in inverno: kranjska Gora ospita spesso i giochi invernali. Per i più piccoli non può mancare la splendida avventura su Bob su Rotaia mentre per i più appassionati e spericolati c’è un percorso per mountain bike. Dal centro di kranjska Gora potete raggiungere il piccolo lago di Jasna e godervi qualche minuto di relax sciogliendo le gambe nelle fresche acque.

Questa tratta della Ciclabile Alpe Adria è davvero adatta a tutti, anche ai piccini. Si svolge interamente sulla pista ciclabile chiusa al traffico ed è quindi molto sicura. Il dislivello è minimo.  Si passa dal pedalare immersi nei profumi del bosco ai pascoli sloveni dal verde pazzesco.

Giorno 2: Kranjska Gora – Dogna / 50 km; salita 2% fino al confine poi discesa ad eccezione di Camporosso e zona di Pontebba

 Ci svegliamo all’alba, un pochino infreddoliti: ci sono 10°C (per fortuna abbiamo portato tutti e 4 i sacchi a pelo) e tutto è umido. In attesa del sole che asciughi le tende scaldiamo un pò di acqua e ci prepariamo un pò di tè per colazione. Appena arriva il sole si comincia a smontare le tende e a prepare le bici per tornare a Tarvisio. Ripercorriamo a ritroso la ciclabile del giorno prima, quindi primo tratto in salita poi si spiana fino al confine e arrivati in Italia ci godiamo la discesa fino a Tarvisio dove decidiamo di pranzare prima di affrontare gli altri 30 km che ci separano da Dogna. Superato il centro di Tarvisio dove incontriamo la prima stazione dismessa si sale fino a Camporosso (820 m slm). Da qui una volta superata la porta contaciclisti (purtroppo non funzionante) il percorso è praticamente tutto in discesa, in sede propria, ad eccezione di qualche attraversamento. Si superano le vecchie stazioni di Valbrona e Ugovizza dove è possibile un pit stop. La seconda  presenta anche un parchetto e una fantastica pista di pump truck. A seguire accendete le luci perchè si devono affrontare delle gallerie: le prime 3 erano illuminate ma le altre no. Raggiungiamo così Pontebba  dove è possibile visitare il museo della Grande Guerra e a seguire Dogna.

Dogna è un paesino di circa 200 anime o forse meno, non ci sono negozi, ma se siete fortunati come noi il 10 agosto c’è la festa del paese dove poter cenare a suon di  musica. In alternativa c’è un’osteria in fondo al paese. La foresteria di Dogna  “La casa delle Giuggiole” mette comunque a disposizione dei suoi ospiti la possibilità di cucinarsi un piatto di pasta.

Giorno 3: Dogna – Gemona con variante sulla FVG 6 / 50 km; leggera discesa con alcuni saliscendi

 Oggi si parte con una corta ma impegnativa salita per raggiungere la ciclabile dal centro paese. Dopo pochi chilometri sempre in leggera discesa troviamo le indicazoni per Cadramazzo. Qui c’è una fantastica cascata con il suo spettacolare tuffo di 85 m. L’acqua si getta dalla sommità della roccia con un salto di 40 m, rimbalza in una vasca naturale per poi tuffarsi nella pozza cristallina sottostante. Il luogo è accessibile a tutti, anche a famiglie con bambini se imboccate il sentiero giusto. Noi alla prima indicazioni siamo saliti per diversi metri fino a trovarci alla sommità delle cascate. Il posto era suggestivo ma pericoloso… sembra invece che il sentiero parta nei pressi del ponte. Lasciate le cascate ammirate da lontano, pedaliamo ancora superando gallerie, ponti e arriviamo alla stazione di Chiusaforte. Anche qui la stazione è stata recuperata ed è diventata un punto di appoggio per i cicloturisti. La stazione offe vitto, alloggio, ristoro, internet, oltre ad essere un punto di noleggio e ciclo officina. E’ inoltre possibile piantare la tenda nel prato antistante per la notte. Dopo una sosta ripartiamo carichi di energia. In poche pedalate raggiungiamo Moggio Udinese dove purtroppo la ciclabile si interrompe. Qui le alternative sono 2: percorrere la SS13 oppure allungare per Campiolo. La scelta cade sulla seconda anche perchè ci è giunta voce da un autoctono che ci sono delle pozze fantastiche dove fare il bagno. Dopo la rinfrescata e il pranzo proseguiamo il tragitto su sterrato, però sbagliamo qualcosa e ci ritroviamo ad Amaro. Qui, proprio mentre stiamo per fare dietro front, una gentilissima ciclista ci suggerisce di raggiungere Venzone attraverso la FVG 6 o ciclovia del Tagliamento. Pedaliamo qualche km sulla SS per raggiungere Cavazzo Carnico e prendere questa ciclabile che attraverso saliscendi ci porta in circa 15 km a Venzone e poi a Gemona, dove il piccolo campeggio “ai pioppi” ci ospita per la notte.

Giorno 4: Gemona – Udine / 50 km; leggera discesa con alcuni saliscendi

Il quarto giorno ci siamo svegliati  con un cielo piuttosto grigio. Nella notte qualche goccia d’acqua ha bagnato le tende per cui ci prepariamo con calma per farle asciugare anche se ci aspettano un altra cinquantina di chilometri da pedalare.  Visto il cielo ci attrezziamo con gli antipioggia sui bagagli e tende e lasciamo Gemona. Pedaliamo per chilometri e chilometri su strade secondarie in mezzo al nulla con continui saliscendi che ci mettono alla prova. Per fortuna il percorso è ben segnalato. E’ quasi impossibile perdersi ma bisogna continuamente cercare cartelli marroni, sticker della FVG1 attaccati ai pali o delle semplici frecce arancioni su bollini neri. Praticamente troviamo solo ciclisti e per fortuna il cielo  è grigio, altrimenti saremmo cotti. A mezzogiorno le nostre energie sono esaurite per cui alla prima insegna ci buttiamo a capofitto. Ovviamente nel nulla, il ristorante è pieno di ciclisti! Con la pancia piena di Frico Friulano ritroviamo le energie per raggiungere Udine pedalando tra distese di soia, granoturco e girasoli secchi, con un cielo carico di acqua  tutto intorno a noi.

 Il frico è un piatto della tradizione contadina friulana, fatto di patate, cipolle e molto formaggio. Tutti questi ingredienti vengono amalgamati in una  sorta di tortino ben abbrustolito che viene tradizionalmente servito con la polenta.

Giorno 5: Udine – Aquileia / 55 km; tracciato pianeggiante

Dopo un’abbondante colazione al B&B, lasciamo Udine. Si pedala sempre su strade secondarie alternate a sterrati e tratti ciclabili. Siamo sempre in mezzo al nulla, tra campi di soia, granoturco e girasoli. Attraversiamo Pradamano, Pavia di Udine, Selvuzzis, Persereano, Santo Stefano Udinese, Mereto di Capitolo, Palmanova, Privano, Cervignano del Friuli fino a raggiungere Aquileia e i suoi scavi romani. Ci separano da Grado solo una dozzina di chilometri ma la mamma è stanca. Sostiamo al campeggio Aquileia e rimandiamo il mare al giorno dopo. Di questa giornata ci portiamo a casa il calore del Sig. Noè e della sua Fattoria e Agriturismo. Se passate di qui fermatevi per un aperitivo o per un agrigelato da urlo! La fattoria si trova proprio sulla ciclabile, vi basterà seguire i coni gelato presenti a bordo sterrato!

Giorno 6:  Aquileia – Grado / 12 km; tracciato pianeggiante

La pedalata di oggi comincia tra gli scavi del porto romano. Dopo una super colazione imbocchiamo la ciclabile. Un lungo rettilineo di circa 12 km ci porta diritti a Grado. A un certo punto si comincia  a sentire l’odore salmastro ed ecco che ti ritrovi a pedalare con il mare a destra e sinistra. Il rettilineo è un pò monotono  ma ben presto arriviamo a Grado. Pedaliamo gli ultimi metri in coda su strada fino a raggiungere l’Autostazione dove acquistiamo i biglietti del bicibus che ci riporterà a Udine nel pomeriggio. Visto che non si può arrivare a Grado senza conoscere Famigliainbici, ci dirigiamo in centro verso il “Nonsolovela1988” dove troviamo Alessandro e Cristina con cui facciamo “quattro” chiacchiere!  Dopo un ottimo pranzo ci dirigiamo all’immensa spiaggia libera per un bagnetto prima del rientro a Udine e a casa.

Il percorso in pillole

  • Partenza:  Udine (treno) – Tarvisio Bosco Verde
  • Arrivo: Grado
  • Dislivello:  767 m; -1110m
  • Chilometri: 242 km
  • Tempo percorrenza: 6 tappe / giorni
  • Come Arrivare: mezzi propri o treno
  • Percorso: Lineare. Da Kranjska Gora a MOggio Udinese  in sede propria. Da Moggio Udinese a Venzone variante per Campiolo + FVG6. Da Gemona a Aquileia strade secondarie asfaltate o sterrate + tratti ciclabili. Da Aquileia a Grado ciclabile asfaltata. 
  • Quando: aprile – ottobre
  • Punti di Ristoro: diverse aree sosta e ristoro lungo in percorso prevalentemente nei paesi. Da segnalare le ex stazioni di Ugovizza e Chiusaforte e La Fattoria di Pavia di Udine
  • Attrazioni: Parco delle Incisioni Rupestri, Castelli Venosta-Visconti, Parchi gioco, pista di Pump Trak, possibilità di fare rafting e di noleggiare bike e e-bike, bagno al fiume/lago, vedete sito ufficiale.
  • Le nostre tappe: Tarvisio-Kraniska Gora; Kraniska Gora-Dogna; Dogna- Gemona; Gemona-Udine; Udine-Aquileia;Aquileia-Grado-Udine
  • I nostri alloggi: Natura Eco camp; Foresteria di Dogna; Camping ai Pioppi; B&B Ai Tigli; Camping Aquileia
  • Link utili:
  1. https://www.alpe-adria-radweg.com/
  2. Turismo FVG;
  3. micotra
  4. App Ciclovia Alpe Adria Radweg
  5. Guida Bikeline Ed. Esterbauer: Ciclovia Alpe Adria Da Salisburgo all’Adriatico

Ciclabili collegabili: Ciclovia della Drava (via Coccau / Villach); D2 Tarvisio -Jesenice/Bled