C’era una volta, tanti anni fa, un mondo senza bicicletta. Sembra incredibile eppure è la verità. La ruota l’avevamo già inventata da un bel po’ ma fino ad allora nessuno aveva mai pensato di mettere una ruota davanti all’altra per cercare di creare qualcosa di alternativo.
Del resto, discendiamo pur sempre dalle scimmie che, per quanto agili e simpatiche non brillano certo per furbizia. Certo che, se avessimo avuto delle volpi come antenati, a quest’ora la storia che vi sto per raccontare sicuramente sarebbe stata differente.
Dalla sua scoperta (e stiamo parlando su per giù di 4 millenni) è sempre sta utilizzata per gli scopi più disparati: dall’utilizzo per la fabbricazione del vasellame, alla costruzione dei mulini ad acqua fino ad appenderci i condannati a morte.
L’abbiamo usata un po’ per tutto ed è stata utilizzata anche per costruire carri e carretti ma sempre affiancano una ruota all’altra… Del resto, mettendo un ruota allineata ad un’altra come si poteva far stare in equilibrio il carico? Questo l’avrebbe capito anche una scimmia!
E quindi? da quanto tempo c’è la bicicletta? Chi l’ha inventata?
Per chi non nutre un particolare amore per i cugini d’oltralpe, dispiacerà sapere che è stato proprio un Francece, Mède de Sivrac a prendere per primo un asse di legno per “inchiodarci” due ruote: “et voilà!” avrà esclamato! La bicicletta è creata. Correva l’anno 1791.
Nulla da dire e tanto di cappello al prodigioso gallico!
Però … spesso succede che quando ti trovi difronte a qualcosa di “fuori dal comune”, ecco spuntare lo zampino di qualche geniale connazionale.
Così, se il franco Mède de Sivrac è stato il primo ad aver costruito una bicicletta, il nostro italianissimo Leonardo Da Vinci (e scusate se è poco!) è stato il primo ad averne progettata una!
Proprio così! Durante i suoi studi ideò diverse macchine mosse dalla forza delle leve e da quella dell’uomo e racchiuse nel II Tomo al foglio 133 del “Codice Atlantico” un mezzo che possiamo definire una “bicicletta”, lo schizzo riporta una vera bici! con pedali, catena e mozzi. Correva l’anno 1490.
Quindi quando pedaliamo non stiamo semplicemente cavalcando un asse di legno inchiodato a due ruote, ma pensiamo che stiamo pilotando l’invenzione di uno dei più grandi geni della storia. Del resto chi, se non un genio, avrebbe potuto inventare un mezzo di trasporto così utile, comodo e divertente?